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RIZOMA:
un laboratorio diretto da Marina Cavadini e aperto a tutt_
15-16-17 Novembre 2019
orario 15:00-19:00
presso spazio fivizzano27 (pigneto)
via fivizzano 27 , Roma
✨✨La mia pratica studio-based e research-based incorpora processi di decadenza, di riproduzione, di mimesi e simbiosi. I materiali che scelgo evocano esperienze sensoriali specifiche. Dettagli ravvicinati che generano piacere, tensione, eccitazione. Sono un’artista multidisciplinare che lavora accostando materie sintetiche e organiche per generare immagini ibride ed effimere e per suggerire un’alternativa all’idea del naturale come qualcosa di puro, verde e immacolato: una costruzione del desiderio in relazione alle fantasie di potere (dominio) e impotenza.
✨✨La componente immateriale e temporanea della mia ricerca si pone come strumento di resistenza alle convenzioni dei formati espositivi. La relazione con il contesto e la temporalità della performance rende unico il momento in cui il/la visitat____ assiste all’atto performativo. Compio operazioni che possono sfuggire alla vista e continuare ad esistere sotto forma di aneddoto.
✨✨Attraverso il mio lavoro esploro l’intersezione tra il regno performativo e quello scultoreo. Un oggetto da indossare ha la libertà di essere esposto ovunque. Si basa sulla presenza, o sull’assenza, dello/a spettat____, di un gruppo e delle sue dinamiche relazionali. Si basa sul corpo che lo trasporta. Il corpo indossa l’opera e diviene apparato espositivo. Pertanto la scelta del corpo come display comporta presentarne la sua identità. Questa operazione delicata è l’aspetto che al momento sto cercando di risolvere nella mia ricerca.
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Marina Cavadini (1988) è un’artista multidisciplinare che vive e lavora a Milano e Chicago.
Si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (BFA 2013) e grazie ad una borsa di studio frequenta il corso di Arti Visive e Studi Curatoriali (MA 2015) diretto da Marco Scotini presso NABA, a Milano. Successivamente si trasferisce a Chicago per conseguire un Master alla School of The Art Institute (MFA Sculpture 2017).
Marina Cavadini è assegnataria del premio Eldon Danhausen (2017) e riceve borse di studio e sostegno da Ox-Bow Residency a Saugatuck, MI USA (2017), da Compagnia di San Paolo (2019) e da Fondazione Piemonte Dal Vivo (2019).
Il suo primo solo “Les Doigts En Fleur” si tiene presso l’Orto Botanico di Torino (2019) prodotto da HotHouse Series, curato da Giovanna Repetto, con un catalogo edito da Dallas Milano. In occasione di questo progetto Marina stringe collaborazioni con realtà locali quali Wovo Store (Milano) e MBA Making Beauty Accademy (Torino).
La sua ricerca viene presentata in un’intervista di Stella Succi su PANORAMA, un archivio digitale a cura di Zoe De Luca che comprende una selezione di dialoghi con artisti di base a Milano.
Il lavoro di Marina Cavadini è stato esposto in numerose istituzioni tra cui Sullivan Galleries (Chicago, IL) per l’MFA Show a cura di Julie Rodrigues Widholm, Hyde Park Center (Chicago, IL), Joan Flasch Artists ‘Book Collection (Chicago, IL), La Triennale di Milano per The Great Leaning a cura di Marco Scotini, Parco Arte Vivente (Torino, IT) per Teatrum Botanicum, Isola Art Center per Coltivando Utopia a cura di Bert Theis (Milano, IT), 77 (Milano, IT), Palazzo dei Giureconsulti per Fashion Meets Art, un progetto di Camera Nazionale della Moda Italiana, Open Care e NABA (Milano, IT), Frigoriferi Milanesi (Milano, IT) e InHabit Art Series a cura di Rebecca Ladida con DfbrL8r Gallery.
Marina prende parte a due progetti di residenza organizzati da ALTALENA e da febbraio 2019, partecipa e ospita nel suo studio condiviso con Elena Radice, Enrico Boccioletti e Tommaso Soardi, il gruppo di lettura Stereotyper basato sulla narrativa speculativa femminista e il suo potenziale emancipatorio.
Parallelamente alla sperimentazione in studio, con alle spalle studi di musica (violino e solfeggio) lavora da pochi anni anche sulla propria voce con la quale ha partecipato alla performance Defenestration (2018) di Renata De Bonis per DAMA a Torino e a Cantilena retorica per un futuro luminoso – canone libero per coro disfunzionale di Elena Radice ora in mostra alla Fondazione Baruchello a Roma.
RIZOMA: un laboratorio diretto da Marina Cavadini e aperto a tutt_ (massimo 15 performer)
costo: 50 euro
per candidarti manda un’e-mail a fivizzano27@gmail.com
oggetto: LAB MARINA CAVADINI + NOME + COGNOME
con:
– nome cognome
– pronomi preferiti
– background: CV e link/documentazione di lavori svolti
– rispondi alla domanda perché vuoi partecipare?
*non verrà tollerata alcuna forma di discriminazione*
Programma:
GIORNO 1 – gruppo di lettura
Leggeremo insieme ad alta voce “Strategie stabili per manager di fascia media” di Eileen Gunn. A seguire una discussione sul racconto. Il componimento letterario fa parte dell’antologia “Visionarie – Fantascienza, fantasy e femminismo” curato da Ann e Jeff VanderMeer. Non è richiesta la lettura pre incontro.
Il gruppo di lettura si basa sull’esperienza fatta con Stereotyper, un reading group organizzato da Bianca Stoppani a Milano e ospitato nel mio studio che condivido con Elena Radice, Enrico Boccioletti e Margherita.
GIORNO 2 – Toplessness come protesta e rivendicazione di libertà sessuale per ricattare l’occultamento della fisicità femminile
Realizzeremo insieme delle decorazioni per capezzoli che documenteremo con uno shooting in topless utilizzando polaroid. Analizzeremo insieme la relazione intima tra l’oggetto-indumento e il corpo. Parleremo di taboo e parità di genere.
GIORNO 3 – faremo rizoma con oggetti presenti in scena
Leggeremo un passaggio tratto da Mille Piani di Deleuze e Guattari e a seguire improvviseremo dei tableau vivants singoli, a coppia e di gruppo indossando accessori che metteremo in conversazione sia con oggetti presenti in scena sia con lo spazio.