NON FARE IL PAGLIACCIO!
Workshop sul clown teatrale
A cura di Fiora Blasi
dal lunedì 10 a venerdì 14 Marzo 2025
Lunedì 10 marzo h 15.00- 18.00
Da martedì 11 a venerdì 14 h 10.00-16.00
fivizzano27 (metro C – Pigneto – Roma)
Chi è oggi un clown? Da dove viene? Che differenza c’è fra un clown e unƏ comicƏ?
Rivolto a chi? Il laboratorio si rivolge a attori, attrici e performer che vogliono sperimentasi nel mondo del clown, con il desiderio di sviluppare la propria autorialità.
Il clown che studieremo è legato al teatro. Cugino del pagliaccio del circo non ha invece parentela con quello delle feste d’animazione, immagine stereotipata che tanto diverte i bambini e meno i grandi. Una cosa certa è che un clown vuole far ridere, il come è tutto da scoprire!
Al centro del laboratorio la scoperta del proprio clown. Il clown è uno strumento potente per qualsiasi tipo di attore, attrice e performer, ma anche per chi desidera mettere in gioco una parte di sé ironica, intuitiva e aperta. L’uso del naso rosso fa sentire con chiarezza dove il nostro processo creativo si accende, è un’efficace bussola interna che permette di riconoscere se la nostra presenza in scena è fluida, vera e pronta al gioco, attraverso la possibilità di ridere di noi stessi e delle situazioni che ci mettono in imbarazzo. Come diceva J. Lecoq: “non si può fare il clown, lo si è”, questo necessariamente rende ogni clown diverso e ogni improvvisazione clownesca un mondo a sé. Ci sono clown forti nella parola, altri silenziosi, alcuni molto fisici, altri ancora metafisici, alcuni a cui piace danzare, altri che si divertono a fare acrobazie. Clown cattivi che triturano il pubblico, altri particolarmente ingenui… Il punto è che il clown siamo noi, in modo molto autentico. L’arte del clown quindi aiuta a conoscere la nostra poetica. Ovviamente il clown parte da una zona espressiva precisa, lo humor e ha il difficile compito di far ridere …
I Clown sono una necessità di questi tempi, sono una parte della nostra libertà. (J. Lecoq)
PERCHE’ PROPORRE UN LABORATORIO SUL CLOWN: il clown non è una figura consolatoria, ma con la sua ingenuità esprime un punto di vista critico e filosofico sull’esistere. In una società della prestazione il clown è un antieroe, un sovversivo e questo mi fa simpatia. Non è detto che l’impresa riesca, ma se affrontati con consapevolezza e grazie all’acquisizione della tecnica, i limiti personali, nel mondo del clown, possono diventare forza teatrale, per questo continua a sembrarmi molto utile come strumento per attori e atrici di qualsiasi tipo. Socrate diceva “conosci te stessƏ”, il clown con il suo sapere di non sapere aiuta l’attore/attrice a conoscersi, a rivelarsi a sè stessƏ… e per vestire i panni di qualcun altro bisogna conoscere bene la complessità dei propri.
Sempre più spesso dedico un tempo del laboratorio allo studio di clown di cinema, teatro e circo che hanno fatto la storia di questa figura. Propongo la visione accurata di brevi sequenze da utilizzare come fossero un canovaccio. Ogni allievƏ decide a quale grado di vicinanza posizionarsi rispetto all’originale. Mi sembra molto utile in un’arte che ha prodotto pochi testi -perché fortemente legata al corpo e all’improvvisazione- attingere comunque dalla tradizione attraverso le meravigliose sequenze di Buster Keaton, Karl George, Totò e altrƏ. L’universo clown è decisamente ampio e diversificato, questa prospettiva plurale è per me di fondamentale importanza.
PERCORSO PER PUNTI:
- Improvvisare e improvvisare.
- Azione, reazione.
- Ritmo, contro ritmo.
- Scoperta del naso rosso.
- Travestimenti che smascherano.
- Voce naturale e voci nascoste.
- Gioco fra l’Augusto e Madame Loyal.
- Studi di alcuni numeri di grandi clown.
- Possibili scritture di scena.
⏩️ ISCRIZIONI
Per partecipare: inviare
- curriculum o breve presentazione
- mezza pagina ‘chi è per te un clown’
- foto
- numero cellulare
mail a fivizzano27@gmail.com
oggetto mail: NON FARE IL PAGLIACCIO + Nome e Cognome + cellulare
Inviare i materiali entro e non oltre il 24 Febbraio.
Le conferme verranno inviate entro il 28 Febbraio.
Verranno selezionate un massimo di 12 candidature.
Fiora Blasi attiva da anni come attrice-autrice e insegnante di teatro in particolare a Roma, è appassionata di pedagogia teatrale e poesia. Conduce laboratori sul clown in contesti diversi, per amatori, professionisti e disabili. Insegna recitazione presso Il Centro Internazionale la Cometa di Roma. Conduce laboratori presso Stap Brancaccio e Teatro Nuovo San Paolo. Collabora da anni con l’associazione Mus-e Roma, insegnando teatro nelle scuole primarie di periferia. Crede in una ricerca creativa nell’insegnamento, in particolare con i giovanissimi in contesti difficili. Ha studiato in Italia e all’estero con gli attori di Peter Brook Yoshi Oida e J. P. Denizon. Nel 2000 si è diplomata presso L’Ecole de Theatre Jacques Lecoq di Parigi. Altri approfondimenti di studio con Raffaella Giordano, Philippe Genty, Danio Manfredini e Valerio Binasco. Ha lavorato come attrice in Francia per la compagnia Du Zieu di Nathalie Garraud e Olivier Saccomano. In Italia con le compagnie Triangolo Scaleno teatro di Roberta Nicolai, Fattore K di Giorgio Barberio Corsetti e OHT di Filippo Andreatta. Sta studiando pratica filosofica presso la scuola Sucf di Roma.