INDAGINE SU TEMPO, PRESENZA, IMMAGINAZIONE, DESIDERIO

10/10/19

INDAGINE SU TEMPO, PRESENZA, IMMAGINAZIONE, DESIDERIO

A CHI È RIVOLTO
A tutti coloro che vogliono lavorare con il proprio mondo poetico e immaginativo. Agli attori che vogliono sviluppare il proprio mondo poetico per la loro creazione individuale. Per rendere forte e sicura la propria presenza davanti a qualsiasi pubblico.

PER ISCRIZIONI E INFORMAZIONI:
teruggeri@gmail.com

SU COSA LAVOREREMO:
TEMPO. Presente, passato e futuro. Rappresentare e sperimentare il tempo fisicamente, psichicamente, visualizzarlo, sentirlo, misurarlo, attraversarlo in tutte le dimensioni, superarlo, parlarne.
Tempo come memoria, prospettiva, pensiero, azione, impulso. Impulso: scoperta e analisi dell’impulso, cioè lo stato muscolare-fisico-emotivo in cui si viene a trovare l’attore in relazione al respiro, all’ambiente che lo circonda (rumori, oggetti, lo spazio stesso), agli altri.
L’impulso è caratterizzato dalla successione di azione-reazione, è un’energia interiore che si concentra nel busto e tiene tutto il corpo pronto all’azione e in tensione. E’ anche uno stare all’erta, un saper guardarsi alle spalle, sviluppando l’istinto e l’intuito.
Per sperimentare fisicamente l’impulso, saranno presentati alcuni giochi ed esercizi di velocità e prontezza, presi in particolare dalle tecniche del clown.
Tempo come ritmo, respiro, sensibilità all’ascolto. Sperimentazione e controllo della voce come azione fisica, in quanto ritmo e in relazione al respiro. Voce-azione come parola, testo, a memoria, improvvisato, flusso di pensiero.
PRESENZA. Io sono. Io sono con il mio corpo. Io sono nel tempo e nello spazio. Io sono rispetto agli altri. Si lavorerà fisicamente per “sentire” il corpo, da soli e con gli altri.
La presenza del corpo in scena è un’esperienza fisica e psichica a cui si arriva riflettendo sulla differenza fisica e concettuale che c’è tra il mondo quotidiano e il mondo scenico. Si potrà arrivare ad indagare quale è il nostro stato naturale, cosa sono le maschere sociali e tutti quei condizionamenti che impediscono la nostra naturalità, il rispetto del nostro corpo, il rispetto dei nostri simili e del nostro pianeta.
Rifletteremo anche sul concetto di presenza in quanto “qui e ora”, fondamentale stato psico-fisico per l’attore.
Si lavorerà sul corpo nello spazio e nel tempo, con camminate e movimenti rallentati per controllare la temporalità, con qualche elemento di tecnica butoh.
Si verificherà come la velocità del passo quotidiano non possa rimanere la stessa in scena: “E’ scandaloso muoversi su un palcoscenico come ci si muove nella vita” diceva Leo De Berardinis ” perché il palcoscenico è arte”.
IMMAGINAZIONE E DESIDERIO. Indagheremo sulla nostra idea di bellezza quotidiana, fatta di oggetti, immagini, suoni, azioni, parole, testi, ma in uno spazio diverso, la ricreeremo, cercando le sue ulteriori potenzialità. Porteremo nel nostro spazio tutto ciò che vorremo per creare uno spazio poetico e di bellezza, che ci stimolerà a creare senza limiti. Lavoreremo per sorprendere noi stessi, creando terreni che non ci sono consueti.
Sperimenteremo come l’immaginazione, la curiosità nei confronti del mondo che ci circonda e non ultima la curiosità intellettuale, siano attitudini e sentimenti necessari per l’attore per la ricerca della propria presenza scenica e per l’essere umano per creare un mondo interiore fonte inesauribile di stimoli.
Il motore che sviluppa queste attitudini è il desiderio, cioè seguire la traccia di ciò che più ci piace, ci diverte o ci muove profondamente, per arrivare però in mondi sconosciuti, come Alice.
Sviluppare queste attitudini, cercare questi materiali che ci stimolano a fantasticare e a creare, sull’esempio della pratica teatrale, può essere utile alla nostra vita quotidiana, sia interiore che esteriore.
Creeremo a porte chiuse in uno spazio che sarà solo nostro.
All’interno di questo percorso si affiancherà un lavoro sull’istintualità e animalità del corpo e dell’individuo, sul corpo come elemento cosmico, sul corpo come inumano (animale, fantasma, mostro). E quindi questo percorso sarà un percorso di sensibilità, un percorso a fior di pelle.
Il fine di tutto ciò è la vita, più che la scena. Abbandonarsi al ritmo della vita.
Per allargare un orizzonte poetico.

COME SI SVOLGE IL CORSO
La prima ora sarà dedicata al riscaldamento individuale e collettivo e a esercizi di preparazione fisica e mentale.
La seconda ora sarà dedicata all’approfondimento dei temi con sperimentazioni varie. Tra le due ore faremo una pausa di 10 minuti.

COME VESTIRSI
Pantaloni comodi tipo tuta, t-shirt, un vecchio maglione caldo, anche bucato (anzi meglio), calze di lana.

QUANDO?
Giovedì ore 19:30-21:30

DOVE
Presso la sede di Fivizzano 27
Via Fivizzano n.27, Isola pedonale, Pigneto

TERESA RUGGERI
Inizia a Roma come fotografa e si laurea in Storia dell’arte contemporanea pubblicando su riviste e cataloghi, realizzando documentari.
Nel teatro
la sua formazione si completa come trampoliera, acrobata e attrice con diversi maestri italiani e stranieri (Circo Maximo, Roma; Trampoli, acrobatica e verticalismo: Carpetbag Brigade Physical Theater, Nemcatacoa Teatro, Myriam Abutori, Donald Kitt, Tage Larsen; Irene Croce; My!Laika; Thomas Taboada; Gonzalo Alarcon, clown; Keiin Yoshimura, Kamigata Mai Dance; Lombardo Arop, danza afro-contemporanea; Sayoko Onishi, Butō; Claire Heggen; Laure Dupont; Deborah Hunt, maschere; Caterina Poggesi; Julia Varley; Tage Larsen; Antonio Tagliarini; Mauro Tiberi; Mario Barzaghi; Marco Martinelli; Parvathi Baul)

Nel 2009 entra nella compagnia di strada Amorua. Dal 2009 al 2013 fa parte del collettivo “Teatro DeMeRode” a Roma. Dal 2008 è allieva e attrice di Julia Varley. Dal 2013 a oggi è attrice in residenza presso il NTL (Odin Teatret, DK). Entra nel 2008 nel network di donne di teatro The Magdalena Project. Nel 2018 lavora con Ajariot Perfoming Art Collective.

Tra gli spettacoli: Sogno o son desto?, Compagnia Amorua, 2010; Trilogia di Tangeri, regia Caterina Poggesi, Zoomteatro e Teatro Studio Scandicci 2009; Corale: indagine di fiori finti per corpi e voci, regia Diana Magri, TeatroFestival Napoli 2012; Capitolo Zero, regia Laure Dupont (Compagnie Bertha, Italia/Svizzera) 2017, D.A.K.I.N.I. regia di Isadora Pei,2018; Rovine del tempo, regia Julia Varley (DK) 2015 fino a oggi.

Ha lavorato in numerosi spettacoli di strada in Italia e in Danimarca.

Come insegnante ha condotto laboratori di trampoli, laboratori per ragazzi e nel 2016 ha condotto il seminario Presenza, Processo Immaginazione e Desiderio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.